Lezione 2: Selettori CSS e Specificità – Chi Comanda lo Stile?
Panoramica
Bentornato, campione del codice! 🎩 Nella prima lezione hai dato un tocco di classe al tuo HTML, facendolo passare da “appena uscito dal letto” a “pronto per la sfilata di Milano”. Ma ora è tempo di approfondire il discorso con i selettori CSS e la specificità. Se ti è mai sembrato che i CSS abbiano una lite familiare su chi ha il diritto di vestire il tuo sito, non sei solo. Questa lezione ti farà scoprire chi è il vero boss e chi è solo lì a fare presenza.
Alla fine della lezione, saprai esattamente quale selettore vince nella battaglia degli stili. È come capire chi ha il telecomando della TV la sera di domenica: la mamma, il papà o… il cane.
Passaggio 1: Capire i Selettori – La Polizia della Moda dell’HTML
I selettori sono come quei criticoni del paese, sempre pronti a dire la loro su come ti vesti. Decidono quali elementi HTML devono ricevere il trattamento fashion. Ecco i più comuni:
-
Selettori per Elemento (
p
,h1
,div
): Come il nonno che distribuisce i dolci, li danno a tutti quelli del loro tipo. Immagina una regola che dice: “Tutti ip
devono essere verdi come il prezzemolo.” -
Selettori di Classe (
.nome-classe
): Un po’ più sofisticati, tipo i soci di un club esclusivo. Solo gli elementi con quella classe possono entrare. -
Selettori di ID (
#nome-id
): Come i VIP di una festa. Solo un elemento con quell’ID ottiene il trattamento speciale. Niente attese, niente code. -
Selettori Attributo (
[type="text"]
): Questi sono i buttafuori all’ingresso—controllano il documento d’identità di ogni attributo prima di farlo passare.
Passaggio 2: Scrivere Selettori da Maestro (Niente più “Ma Perché Non Funziona?!”)
È il momento di dare ordini a questi selettori! Apri il tuo fidato styles.css
e vediamo un po’ cosa possono fare. La tua pagina index.html
dovrebbe avere qualcosa di simile:
index.html
<!DOCTYPE html>
<html lang="it">
<head>
<meta charset="UTF-8">
<meta name="viewport" content="width=device-width, initial-scale=1.0">
<title>Selettori in Azione</title>
<link rel="stylesheet" href="styles.css">
</head>
<body>
<h1 id="titolo-principale">Selettori e Specificità</h1>
<p class="intro">Benvenuto nel mondo dei selettori!</p>
<p>Vediamo chi comanda qui.</p>
<div class="contenitore">
<p class="evidenziato">Io dovrei essere evidenziato.</p>
<p>Paragrafo normale, giusto per compagnia.</p>
</div>
</body>
</html>
Ora, facciamo in modo che il file styles.css
dia qualche direttiva chiara:
styles.css
/* Selettore per Elemento */
p {
color: green; /* Tutti i <p> diventeranno verdi. Anche se non sono d'accordo. */
}
/* Selettore di Classe */
.evidenziato {
background-color: yellow; /* Gli elementi con classe "evidenziato" brilleranno come un cartello luminoso. */
}
/* Selettore di ID */
#titolo-principale {
font-size: 36px; /* Trattamento VIP per il titolo principale. Facciamolo bello grande! */
}
/* Selettore Attributo */
input[type="text"] {
border: 2px solid blue; /* Solo gli <input> di tipo "text" ottengono questo bordo. Gli altri possono solo guardare. */
}
Salva il tuo styles.css
e aggiorna il browser. Dovrebbe sembrare una festa di Carnevale. Ma aspetta un attimo… cosa succede se li mettiamo tutti insieme?
Passaggio 3: Specificità – Il Codice da Marpione (Chi Ha l’Ultima Parola?)
Allora, cosa succede se un tag <p>
ha sia una classe che un ID? Chi vince? È come la zia, lo zio e il nonno che cercano di decidere chi guida per andare in campagna. Ecco come CSS decide:
-
Stili Inline: Come il sindaco del paese. Se parlano loro, tutti gli altri stanno zitti. Esempio:
<p style="color: red;">Sono io il capo qui!</p>
-
Selettori di ID: Come il boss dell’azienda. Se un ID vuole qualcosa, lo ottiene.
- Esempio:
#titolo-principale
batte.evidenziato
.
- Esempio:
-
Selettori di Classe: Come i capi reparto—rispettati, ma possono essere messi in secondo piano dagli ID.
- Esempio:
.evidenziato
colora il testo, ma se c’è un ID, si deve fare da parte.
- Esempio:
-
Selettori per Elemento: Gli ultimi della fila. Devono seguire gli ordini di chi è più in alto.
Quando Tutto Va a Ramengo (e Vorresti Urlare al Monitor)
Se mai ti sei chiesto: “Perché il mio CSS non funziona?!”, probabilmente è colpa della specificità. Prova a dare al tuo selettore un po’ più di peso:
- Aggiungi un altro livello di classe (
.contenitore .evidenziato
) per renderlo più forte. - O metti un bel
!important
… ma solo se è questione di vita o morte (perché è come sparare con il bazooka a una zanzara).
Passaggio 4: Facciamo un po’ di Teatro (Perché No?)
Vediamo la specificità in azione. Aggiungi questo al tuo styles.css
:
/* Proviamo a dominare i <p> con la forza delle classi! */
.intro {
color: blue; /* Dovrebbe trasformare il primo paragrafo in blu. */
}
/* Ma poi arriva il selettore ID e... */
#titolo-principale {
color: orange; /* Ora il titolo è arancione, che piaccia o meno. */
}
Salva e aggiorna. È come guardare una commedia all’italiana—uno stile ne sopraffa un altro, e il dramma continua.
Passaggio 5: Hosting con Caddy (Accendi i Riflettori!)
Vediamo tutto questo in azione e mettiamo online il tuo progetto con Caddy:
-
Apri il terminale e vai nella tua cartella progetto:
cd ~/Documents/my-css-project
-
Avvia Caddy per servire il tuo progetto:
caddy file-server --listen :8080
-
Apri il browser e vai su:
http://localhost:8080
Ecco fatto! Il tuo sito è ora online (beh, almeno sulla tua rete locale), pronto per farsi ammirare.
Conclusione
Complimenti, hai sopravvissuto al mondo selvaggio della specificità CSS! Ora sai perché certi stili sembrano avere sempre la meglio, mentre altri rimangono nell’ombra come ospiti non invitati. Con questa conoscenza, puoi creare stili più chiari, prevedibili e con meno mal di testa.
Alla prossima lezione, ci immergeremo nel mondo di Flexbox e Grid—i sistemi di layout che trasformeranno il tuo sito in un capolavoro di organizzazione. Sarà come mettere in ordine un armadio pieno di vestiti senza fare impazzire tua madre!
Ci vediamo alla prossima lezione, dove le cose diventeranno… flessibili! 😎